“Hai lo smalto alle unghie, quindi sei una donna. Vai fuori di qui”.
È questa la sconcertante affermazione che un adolescente di 16 anni si è sentito pronunciare come giustificazione al rifiuto di un barbiere di tagliargli i capelli.
Sam Vella, un transgender di Clayton (in provincia di Manchester), sabato scorso si è recato in un noto salone per soli uomini, il Village Barbers, accompagnato dalla madre. Ma il proprietario del locale ha cacciato via il ragazzo con la scusa di non riuscire a distinguere il suo sesso.
L’episodio si è svolto durante il pomeriggio di sabato, quanto Sam e la madre Joanna hanno varcato la soglia del noto barbiere in cerca di un semplicissimo taglio dei capelli. Il proprietario del locale, però, ha ribattuto alla coppia che in quell’attività non si effettuavano servizi per donne.
Il ragazzo, umiliato dal rifiuto del gestore, è rimasto incredulo quando gli è stato detto che unghie “pitturate” dimostravano chiaramente la sua appartenenza al genere femminile. La stoccata finale è arrivata poco dopo: “Non sappiamo cosa sei” sono state le ultime parole del barbiere.
Le rassicurazioni di Joanna riguardo all’identità sessuale del figlio non sono bastate al Village Barbers, che ha fatto accomodare fuori dal locale i due. Nonostante fosse stato allontanati dal locale, l’adolescente transgender è comunque tornato dentro al salone per spiegare di volere solo una cosa: una sforbiciata ai capelli.
La madre del 16enne, rimasta invece fuori ad aspettare il figlio, ha sentito chiaramente le sonore risate dei parrucchieri all’interno del locale alla richiesta di Sam, che attualmente si sta sottoponendo ad un trattamento ormonale proprio in relazione alla sua sessualità.
Il Daily Mail ha provato a contattare più volte il Village Barbers di Clayton per capire le motivazioni del loro rifiuto, ma il salone si rifiuta di rispondere.
Un caso di discriminazione di un transessuale che è avvenuto nelle stesse ore del brutale assassinio di Hande Kader, la ragazza turca icona dei diritti LGTB, il cui corpo è stato trovato mutilato e carbonizzato in un bosco alla periferia di Istanbul. Una vicenda che di sicuro non fa bene alla lotta per il riconoscimento dell’uguaglianza delle persone indipendentemente dal loro sesso o dal loro orientamento sessuale.
Fonte: Selene Gagliardi – L’Huffington Post
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